Un appello per Cioran

megafonoCome ho più volte rilevato anche su queste pagine, riscontro attenzioni contrastanti del mondo cosiddetto culturale, nei confronti di Emil Cioran.
A volte ho l’impressione che molti condividano la  mia opinione ovvero che si tratti di uno dei più grandi pensatori e scrittori dell’ultimo secolo.
Altre volte constato vuoti e lontananze assurde, come se fosse un’appestato, un debosciato.

Certo, i temi che ha affrontato non sono di facile appiglio: la morte, il suicidio, Dio, il senso della nostra esistenza, il misticismo, il lirismo, ecc.
Non mi aspetto quindi che ci possa mai essere una folla significativa al seguito, magari di quelle che qualcuno può intravedere, sconcertato, alla presentazione di uno dei tanti nuovi libri, sedicenti capolavori di sedicenti scrittori contemporanei.

Eppure non dovrebbero essere i temi cioraniani gli unici o i principali su cui l’uomo dovrebbe confrontarsi? Cosa c’è di più “essenziale“?
Cosa ci rende degni di essere definiti Essere viventi o Uomini (altro che “OltreUomo”!)?
A parte queste stringate riflessioni, come si può immaginare che la cultura oggi, italiana e mondiale, non possa dare il giusto merito a questo solitario e riservato ma pur sempre grandioso autore?

Ho visitato in quest’ultimo mese i luoghi parigini legati a Cioran, parlo in particolare di rue de l’Odéon, 21, dove abitò per diversi anni assieme alla compagna Simone Boué, dei Jardin du Luxembourg e del Cimitero di Montparnasse dove riposa dal 20 giugno del 1995.

Ebbene, le sensazioni più vive che continuo a provare anche adesso sono state: trascuratezza, stato di abbandono, disinteresse e per ultimo uno sconcertante senso di umana pietà.

NON C’E’ NEMMENO UNA TARGHETTA COMMEMORATIVA in rue de l’Odéon. Assolutamente nulla, come se là non fosse vissuto nessuno degno di essere ricordato.

Rue-Odéon 21 Paris

LA TOMBA DI CIORAN E’ IN UNO STATO DI TOTALE ABBANDONO.

Stato che colpisce maggiormente anche per la semplicità del marmo, utilizzato per tombe molto simili alla sua, e perché si trova, con fatica, nascosta com’è tra due anonime tombe e dove perfino le laconiche scritte stanno scomparendo.

Tomba Cioran

Tomba Cioran scritteLa morte – è proprio vero – alla fine divora tutto, ma il ricordo – la memoria, come hanno ben compreso gli ebrei-  dovrebbe essere l’unica nostra magra, magrissima consolazione.

E dove pure questa manca…cosa ci resta?

Faccio quindi APPELLO a tutti quelli che possono CONCRETAMENTE attivarsi per recuperare questa vergognosa mancanza.

In fondo si tratta di poca cosa, anche in termini monetari.

Dal mio lato farò il possibile…sperando nella benevolenza burocratica di quella che è stata ed è prestigiosa e accattivante patria per tanti letterari, fervido luogo di scambio tra ospitalità e inventiva, che non può permettersi di dimenticare un così illustre cittadino, anche se “apolide metafisico” quale fu Emil M. Cioran.

E…scusate lo sfogo.

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3 pensieri riguardo “Un appello per Cioran

  1. Credo ci sia una tendenza quantomeno bizzarra (la definiamo così?) a volere dimenticare quanti sono stati in grado di pensare e scrivere la verità su questa umanità sempre più in delirio.
    Dimenticare coloro che hanno il coraggio e/o la follia, di toccare argomenti che altri, forse, preferisco sfiorare appena in superficie.

    Sfogo più che condiviso
    t.t.

  2. Si, è bizzarro voltarsi o fare finta di non vedere la realtà delle cose, dimenticare o per così dire passare oltre l’essenziale.
    Condivido e cito una frase – che ho preso dal suo blog – che mi sembra più che appropriata per questo appello e per altri motivi contingenti:
    “Siamo impotenti solo quando restiamo in silenzio”.

    Grazie del sostegno morale e del passaggio.

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