Oggi 20 giugno di diciotto anni fa – nel 1995 – moriva Emil M. Cioran, dopo diversi anni di lotta al morbo di Alzheimer, all’ospedale Broca di Parigi.
Al funerale, racconta Ilinca Zarifopol-Johnston, autore del libro “Searching for Cioran” (purtroppo ancora non tradotto in Italia), c’erano presenti soltanto pochi esponenti ufficiali romeni, qualche giornalista e la casa editrice Gallimard.
“Una fine ironica”, dice Ilinca, “per un uomo che aveva rotto drasticamente e con forza i legami con la Romania”.
Riporto una poesia di Laureto Rodoni, già pubblicata sul sito: http://www.rodoni.ch/busoni/cioran/cioran.html.
SALVIFICHE BUFERE
IN MEMORIAM EMIL CIORAN
(Laureto Rodoni)
Una scurrile mestizia che insudicia
e scortica – lapide laida – mentre
Fedi ignifere ignifere Utopie
s’infossano rugghiando in fogne
lubrìche e limose, escrementi
di lugùbri euforie.
Trafitti dalla vita,
spurgati da abomini che dirompono,
reclusi in fracida torre, murati
vivi. Nulla ti scarcera e nessuno.
Die Frist ist um. Aneli ancora al Tempo
che smania tracce del Fare, del Dire,
conati immani e malinconici
all’Essere, angustie fiere, salvifiche
bufere? Dopo tante frodi
e imposture, conforta contemplare
un mendico: coltiva
la süa spoliazione
– tu dici – condizione della sua
libertà. Egli – è se stesso e dura.