Il rosso e il bianco di Nicolas de Staël

E. Cioran definì la pittura di Nicolas de Staël (1914-1955) “folgorante”, in particolare nell’uso del colore rosso. In quest’articolo, scritto direttamente da Cioran e tradotto per il Corriere della Sera dal francese da Mario Andrea Rigoni, c’è però un altro elemento da prendere in considerazione. De Staël, inquieto e provocante (esattamente come Cioran) soffriva di insonnia, un malessere che Cioran conosceva bene sin da “Al culmine della disperazione“.
Amaramente dirà: “sarei sicuramente diventato suo amico, giacché esiste una complicità fra gli insonni”.

Nicolas de Stael, la morte arriva da una tela bianca

in occasione delle 2 mostre di opere di Nicolas de Staël (San Pietroburgo 1914 Antibes 1955)  all’ Hotel de Ville di Parigi e alla fondazione Magnani Rocca a Parma, il Corriere pubblica una testimonianza di Cioran sul grande pittore russo

Incominciamo con un rimorso: ho incontrato de Staël molte volte (frequentavamo lo stesso salotto…) intorno al 1950.
Desiderava che andassi a visitare il suo studio. Ho promesso senza mantenere la promessa.
Non si nasce impunementemente nei Balcani, nello spazio ideale della trascuratezza e del fallimento.
Non avendo intuito le sue tribolazioni, non ho mai avuto con lui una conversazione approfondita.
La sua franchezza sfiorava talvolta la provocazione.
Un giorno, a un suo amico pittore che andava un po’ troppo in là nella spogliazione e nella semplificazione, disse senza mezzi termini in mia presenza: “Perché affaticarti? Metti soltanto la tua firma sotto una tela bianca”.
Il suo suicidio ha lasciato tutti perplessi.
Come spiegarlo? Lo straordinario non ha bisogno di commento.
Si può tuttavia fare un’ ipotesi che sarà una risposta soltanto per coloro che hanno affrontato l’abisso delle notti in bianco.
De Staël conosceva questo abisso da iniziato, da specialista della vertigine.
Rimpiangerò sempre di aver ignorato la misura delle sue prove.
Se l’avessi intuita sarei sicuramente diventato suo amico, giacché esiste una complicità fra gli insonni, fra questi maledetti puniti per reato di lucidità.
Vegliare vuol dire essere coscienti al di là del sopportabile, non poter dimenticare, subire la continuita’ dell’intollerabile.
Mentre quelli che dormono incominciano ogni mattina un altro giorno, per l’insonne oblio non è possibile, poiché giorno e notte egli affronta incessantemente lo stesso inferno.
Fu al terzo tentativo che per de Staël l’incubo ebbe fine.
Non si tratta dunque di un’improvvisazione ma di una necessità, di un compimento, insomma di una liberazione.
Le sue opere degli ultimi anni testimoniano una febbre, un’apocalissi interiore che esigeva il coronamento della morte.
I suoi rossi, in modo particolare, sono così violenti, così animati, che sembrano portatori di un messaggio, di un addio folgorante.
E’ in seguito a tormenti senza nome che egli deve aver scelto l’irreparabile.
Le ultime lettere rivelano chiaramente i suoi dubbi sul proprio avvenire di pittore, come pure il suo terrore dinanzi al vicolo cieco.
Egli non vedeva come avrebbe potuto evolversi, come avanzare ancora.
D’altra parte, incominciava a tormentarlo il successo sempre maggiore che incontravano le sue tele recenti, mentre le prime gli erano costate sforzi infinitamente maggiori.
Vedeva in ciò una sorta di ingiustizia che aggravava le sue insonnie.
Non si possono spingere impunemente gli scrupoli tanto oltre.
E tutti questi scrupoli, cosi’ contraddittori, alimentati dal suo squilibrio, non potevano che accelerare la sua fine.
Ancora giovane – aveva soltanto quarantun anni – era giunto al termine di se stesso.
Dopo tutto avrebbe potuto rinunciare alla pittura, cessare – senza dramma – di puntare su se stesso, e abbandonarsi ad un nulla qualsiasi, dunque tollerabile.
Ma non ha voluto sopravvivere a se stesso, odiava la rassegnazione.
Da vero artista, si è rifiutato di venire a patti con la mediocrità della saggezza.

(traduzione dal francese di Mario Andrea Rigoni)

Cioran Emile
Pagina 33
(13 maggio 1994) – Corriere della Sera

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...